Chiesto il varo di un “libretto sanitario” per gli immobili

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I Geologi sollecitano il Fascicolo del Fabbricato

L’Italia è un Paese a rischio idrogeologico e i fenomeni sismici che scuotono il territorio da Nord a Sud lo testimoniano drammaticamente. Numerosi edifici sono stati costruiti molti anni fa, quando ancora non si adottavano particolari procedure per renderli più sicuri da un punto di vista strutturale.

Ma per evitare che possano ripetersi crolli ed eventi tragici, non ultimi quelli dell’Umbria e de L’Aquila si devono attivare con urgenza importanti strumenti.

Questo l’appello che viene lanciato dal Consiglio Nazionale dei Geologi, il cui Presidente, Gian Vito Graziano, sollecita l’istituzione di una nuova anagrafe immobiliare e soprattutto del Fascicolo del Fabbricato. Con il Fascicolo del Fabbricato e l’anagrafe si potrebbe finalmente mettere in sicurezza l’immenso patrimonio edilizio, per lo più quello di valore strategico come quello storico, ma anche scuole e ospedali.

Fascicolo del Fabbricato, un “libretto sanitario” per gli immobili

Il Fascicolo del Fabbricato avrebbe una funzione basilare in quanto, ha spiegato Graziano, sarebbe come un “libretto sanitario” dell’immobile e consentirebbe di valutare le reali condizioni sismiche, strutturali, statiche, impiantistiche, geologiche e sanitarie dell’immenso patrimonio italiano. Preoccupazione per la situazione dei plessi scolastici, che troppo spesso si sono rivelati poso sicuri (si ricorda, in proposito il crollo dell’elementare di San Giuliano di Puglia) così come anche alcuni uffici situati in edifici ugualmente di fatto a rischio. Il Fascicolo del Fabbricato potrebbe, è stato sottolineato dal presidente dei Geologi, non solo salvaguardare gli edifici, ma soprattutto le vite umane.

L’emblematico caso della Basilicata

Ma, nonostante questo, dopo tanti anni in Italia a quanto pare non se ne è ancora capita l’importanza. Il Presidente Geologi della Basilicata, Raffaele Nardone, porta l’esempio della sua Regione, ricordando che lì l’età media del patrimonio edilizio è di 40 anni e più. Parlano i dati: secondo quanto emerso dal 14esimo censimento dell’Istat, circa 20mila alloggi sono stati nati dopo il 1942 e non meno di 120mila prima del 1960 con ben 70mila che si trovano in uno stato di conservazione scarso; una percentuale tra le più alte in Italia.

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